Un'area di comunicazione multimediale, interna al Laboratorio degli Annali di storia


Questa pagina riguarda gli ambiti di comunicazione multimediale del "Laboratorio degli Annali di storia dei mutamenti globali", Ente scientifico fondato e diretto da Carlo Ruta con l’intento di sperimentare modelli interpretativi e percorrere nuovi tragitti d'indagine, sulle linee di una ricerca storica puntata sulle aperture a tutto campo.

L'area multimediale, anch'essa no profit, produce materiali cartacei (gli Annali, atti di convegni, discussioni, un notiziario), videoregistrazioni di seminari, strumenti di comunicazione digitale e altri prodotti telematici inerenti al lavoro storiografico.  

Essa costituisce quindi una struttura interna, di lavoro mirato, che produce e diffonde solo opere e strumenti comunicativi che fanno parte integrante della mission dell'Ente scientifico.

La coordinatrice tecnico-organizzativa dell'area multimediale è Giovanna Corradini.



Per quanto riguarda la produzione di materiali cartacei, anch'essa senza scopo di lucro e con finalità solo scientifiche di comunicazione, sono state predisposte regole redazionali che devono essere osservate scrupolosamente. 



Norme redazionali:


- Testo dell’opera in Word.

- Carattere Times New Roman, corpo 12.

- Testo, incluse note e bibliografia, giustificato.

- Capoverso di 0,5 cm.

- Interlinea singola.

- Titolo dei capitolo in tondo corpo 14, centrato. Va posto in apertura della pagina. Tra il titolo del capitolo e il testo occorre lasciare quattro righi bianchi corpo 12.

- Titoli dei paragrafi in corsivo corpo 12, allineati a sinistra, senza capoverso.

- Prima del titolo del paragrafo, un rigo bianco.

- Dopo il titolo del paragrafo, un rigo bianco.

- Non si possono utilizzare sottolineati e grassetti nel testo, titoli inclusi.

- Trattino congiuntivo (esempi: greco-romano; 1914-1918), corto e senza spazi prima e dopo.

- Trattino disgiuntivo, negli incisi, negli elenchi e altrove, lungo, con uno spazio prima e dopo ( – ).

- Per titoli di libri, saggi, articoli, voci enciclopediche, brani musicali e simili, si utilizza il corsivo.

- Per i saggi compresi in libri collettanei si utilizza il corsivo, citando subito dopo l’opera di riferimento, preceduta dalla virgola e da «in:».

- Per le parole o espressioni straniere o dialettali di uso non comune si usa il corsivo (weltanschauung; hýbris;phronesis).

- Per evidenziare una parola o una locuzione, si può usare il corsivo, ma è da evitarne un uso ricorrente.

- Il maiuscolo si usa: sempre nei nomi propri, nelle parole «Stato» e «Chiesa» se intese come istituzione, nella designazione di aree specifiche della Terra (Nord-Est italiano; l’Ovest americano; l’Oriente asiatico, l’Occidente europeo), nei nomi di dinastie e popoli di epoche passate (Goti, Romani, Cartaginesi, Achemenidi, Fatimidi), nei periodi storici (Ottocento, Novecento, Rinascimento).

- Per le citazioni, usare le doppie virgolette basse, dette caporali (« »). Se all’interno dei brani citati ricorrono altre citazioni, usare i doppi apici in alto (“ ”). In caso di sottocitazione usare singoli apici in alto (‘ ’).

- Per altri usi (anche per parole singole usate in senso ironico) si adottano le doppie virgolette basse (caporali).

- I brani citati vanno posti in tondo e mai in corsivo. Se superano le quattro righe e meglio separarli dal testo, sistemandoli sotto: senza virgolette, spaziati di un rigo prima e dopo il testo, in corpo 10 e senza rientranze. Se alcune parti della citazione sono omesse, indicarle con tre punti tra parentesi quadra [...].

- Le note, in corpo 10, vanno poste alla fine del documento.

- Nelle note le opere citate per la prima volta forniscono i dati bibliografici completi. Nelle successive si usano le abbreviazioni. La citazione completa dell’opera segue questo schema: iniziale del nome puntata, cognome in maiuscoletto, poi, separati da virgole, titolo dell’opera in corsivo, l’eventuale sottotitolo (separato dal precedente da un punto) ancora in corsivo, eventuale curatore, editore, luogo di edizione e, senza virgola, anno di pubblicazione, pagine (p. oppure pp.) del brano citato. (Es., L. Salvatorelli, Sommario della storia d’Italia, Einaudi, Torino 1974, pp. 21-30.)

- Nella bibliografia il cognome dell’autore, in maiuscoletto, segue l’iniziale del nome puntata. Tutto il resto rimane invariato. (Es., L. Salvatorelli, Sommario della storia d’Italia, Einaudi, Torino 1974, pp. 21-30.)

- Nel caso di un nome doppio tra le due iniziali non si mette lo spazio.

- I titoli dei periodici, dal quotidiano all’annuario, cartacei ed elettronici, e dei blog, vanno in tondo e chiusi tra doppie virgolette basse (caporali).

Abbreviazioni per le citazioni in nota successive alla prima:

- ivi (in tondo), se si fa riferimento a un titolo citato nella nota precedente, con variazioni di pagina o volume;

- ibidem (in corsivo), se si fa riferimento al titolo citato nella nota precedente, senza alcuna variazione;

- op. cit. (in corsivo), se si fa riferimento a un titolo citato, ma non nella nota precedente, se dell’autore è citato un solo titolo;

- cit. (in tondo), se si fa riferimento a un titolo citato, non nella nota precedente, quando dell’autore sono citati più titoli;

- ID., se si tratta dello stesso autore della nota precedente ma di opera diversa.






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